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Calcio - L'importanza della messa in
azione in atleti evoluti (terza parte)


di Simone Fugalli*

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LE CONDIZIONI CLIMATICHE
La temperatura ambientale ha una certa importanza per la durata e l'intensità della messa in azione. Infatti temperature elevate permettono di abbreviarlo, anche se bisogna stare molto attenti, poiché le prime gocce di sudore non manifestato certamente che è stata raggiunta una temperatura ottimale di "funzionamento" dell'apparato motorio, quindi la temperatura corporea "interna" non subisce particolari incrementi in così breve tempo.
Nel caso di temperature basse, il rischio di scaldarsi poco provoca spesso infortuni, poiché il freddo può considerarsi un vero e proprio nemico dei muscoli.
Anche l'abbigliamento non è da tralasciare: spesso si può osservare che i calciatori non adattano né il loro abbigliamento, né i loro mezzi di riscaldamento alla temperatura ambientale. Per cui, abitualmente, si indossa la tuta anche in estate, quando per l'elevata temperatura sarebbe necessario una vestizione più leggera.

Un abbigliamento con il quale si accumula calore può favorire la "fatica centrale" e quindi dare troppo presto la sensazione di essere già pronti ad affrontare lo sforzo; questo purtroppo avviene per una insicurezza personale iniziale o per una routine radicata e mai corretta negli anni precedenti.
Anche l'allungamento statico, come già evidenziato in precedenza, può, a maggior ragione, risultare controproducente, in quanto l'atleta tende ad assumere e mantenere posture statiche per diversi secondi che, moltiplicati per i vari tipi di esercizi, diventano svariati minuti. I giocatori, in queste condizioni, possono raffreddarsi e invece di ottenere "effetti positivi" corrono il rischio, come detto, di qualche banale ma pregiudichevole rischio.


IL MATTINO, IL POMERIGGIO, LA SERA
Le oscillazioni dei bioritmi circadiani influenzano notevolmente la durata del riscaldamento, indipendentemente dalla temperatura.
Normalmente si gioca il pomeriggio e ci si allena nelle prime ore del pomeriggio, ossia in momenti ove vi sia ancora un picco di rendimento.
Il discorso varia invece quando lo sforzo si richiede in momenti differenti della giornata - ad esempio, preparazione ad una partita da giocare al mattino, allenamenti mattutini, doppio allenamento quotidiano, partite di tornei in orari infrequenti - di regola occorre, e si consiglia, un riscaldamento più lungo ed intensivo, differente dai quotidiani canoni in uso nella medesima squadra.



Seconda parte                                                       Sommario

*Settore Tecnico F.I.G.C. - Corso Centrale Preparatori Atletici 2004
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