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Le caratteristiche psicologiche e cognitive
da indagare nell’ambito del talent scout calcistico

(Quarta parte)

di Susanna Pardini

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Altri autori si sono focalizzati sulla definizione di un metodo utile per l’identificazione di talenti: ad esempio, Savelsbergh, Haans, Koojiman e van Kampen (2010), hanno identificato la capacità di ricerca visiva e di shift dell’attenzione come indicatori utili nella selezione di talenti di età compresa tra i 10 e i 12 anni.

Miranda, Antunes, Pauli, Puggina e da Silva (2013) hanno proposto di valutare gli indici antropometrici (massa corporea, Body Mass Index/BMI, massa corporea magra), indici psicologici (regolazione emozionale), abilità tecniche e parametri specifici di performance (flessibilità, slalom dribble, lob pass tests, 30-50-m time-trial performances, intensità della corsa in base ai livelli di lattato, parametri anaerobici).

Vaeyens, Lenoir, Williams, Mazyn e Philippaerts (2007) hanno riscontrato che la capacità di decision-making costituisce un predittore affidabile.

Orosz e Bíró (2009) hanno proposto un modello dinamico, multifattoriale sottolineando come il talento nello sport non sia una caratteristica permanente ma il frutto di un’interazione costante tra varie componenti a costituire un insieme sfaccettato di fattori personali, interpersonali e transpersonali:

1. fattori personali: componenti fisiche (caratteristiche antropometriche, fisiologiche, di sostentamento e di attività fisica), affettive (sentimenti, emozioni riguardo sé stessi, gli altri, l’ambiente circostante e gli avvenimenti della propria vita) e cognitive (intelligenza, attenzione, memoria, decision-making, anticipazione e pianificazione);

2. fattori interpersonali: famiglia, contesto sociale diretto (allenatore, compagni, amici ecc.) (Van Rossum, 1995; Nagy, 2002; Budavári, 2007, Csikszentmihalyi, Rathunde, & Whalen, 1993, Mönks, 1992; Czeizel, 2004; Kaufman & Sternberg, 2008; Harsányi, 1992; Frenkl, 2003; Baker & Horton, 2004; Reilly, WilliaçLK JHGCs & Richardson, 2003; Saether, 2014);

3. fattori transpersonali o spirituali che riguardano il collegamento tra ciò che ci accade attorno, le relazioni interpersonali che ci riguardano e il loro effetto a livello individuale. Dunque, a questo livello vengono prese in considerazione le convinzioni personali rispetto a ciò che accade e il modo in cui vengono singolarmente affrontate (e.g., il credere nel fato).

Mutualmente, tutti questi fattori si influenzano l’uno con l’altro (alcuni esempi sono l’impatto che l’ansia da prestazione può avere sulla capacità di concentrazione durante la partita, oppure come la tensione muscolare eccessiva possa influenzare l’esperienza di emozioni non utili durante la partita e viceversa).

Tutti questi indicatori nel tempo subiscono delle modificazioni dettate dallo sviluppo e dai cambiamenti fisiologici cui la persona va incontro che sono necessari e hanno un impatto anche sull’incremento delle capacità. Dunque, non è verosimile aspettarsi una stasi di alcuno di questi elementi ma è necessario adottare una visione globale e incrementale dell’individuo che includa anche i suoi bisogni e la modifica dei suoi interessi nel tempo.



Seguirà la quinta parte


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Susanna Pardini - Psicologa-Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale-PhD student presso Università degli Studi di Padova
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