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Messa in azione
Affinché si possa perseguire un ottimale riscaldamento, si devono considerare,
ma soprattutto non tralasciare, determinati punti fondamentali:
1. innalzare la temperatura muscolare con un aumento del metabolismo
dei muscoli scheletrici;
2. migliorare l'irrorazione sanguigna portando a maggiori quantitativi
di glucosio e di ossigeno e diminuendo la vischiosità interna;
3. le facce articolari sono facilitate nello scorrimento.
Il primo punto ci fa riflettere sul fatto che dobbiamo creare i condizionamenti
ottimali per la costruzione e la realizzazione del massimo rendimento
sportivo assicurando alti parametri fisiologici nei muscoli direttamente
interessati.
Dalla visione del grafico si evince che, quando la temperatura
corporea è aumentata, la trasmissione degli impulsi nervosi, l'eccitabilità
dei nervi e dei muscoli, la contrattilità e la potenza prodotta dei
muscoli stessi è incrementa. La maggior parte degli studiosi concorda
nell'affermare che l'efficacia meccanica di un muscolo migliora quando
aumenta la temperatura corporea. Il grafico presenta un studio che dimostra
che a 40° gradi il rendimento nello sprint è di un 15% superiore che
con una temperatura corporea di 37° gradi. L'importante per noi è sapere
ancora, quanto tempo necessita il corpo in esercizio per far innalzare
la temperatura.
Come dimostra il grafico 2, con 5 o 6 minuti di attività
fisica si eleva la temperatura muscolare dei tessuti che si stanno esercitando.
Quindi è rilevante sapere che con circa 6 minuti di lavoro fisico i
muscoli principali già raggiungono alte temperature, quindi preparati
per qualsiasi stimolo successivo.
Parallelamente all'elevazione della
temperatura si manifestano anche altri aspetti:
- la circolazione sanguigna
e il sistema di trasporto di ossigeno aumenta in funzione dello sforzo
ad alta intensità;
- il fluido sanguigno muscolare e la vascolarizzazione
aumenta;
- la capacità delle attività muscolari aumenta mentre la vischiosità
muscolare diminuisce;
- la trasmissione dell'impulso nervoso e la sensibilità
dei recettori nervosi aumenta;
- la coordinazione neuromuscolare aumenta;
- la tendenza a lesioni del muscolo e del tessuto connettivo diminuisce.
Conseguentemente a tutti questi cambiamenti endogeni, come ripeto, la
temperatura incide anche sulla vischiosità, per cui i muscoli avranno
una maggiore coordinazione intra ed intermuscolare, quindi, di conseguenza,
le facce articolari aumenteranno il loro scorrimento facilitando i movimenti
richiesti e rendendo più flessibile l'articolazione durante la seduta
allenante, la gara o, semplicemente, un gesto atletico specifico come
ad esempio: un tiro in porta o delle finte di corpo.
Con il termine
mobilità articolare, quindi, s'intende la capacità di compiere movimenti
delle articolazioni di grande ampiezza. Essa dipende essenzialmente
dallo stato funzionale delle ossa che formano l'articolazione, del tessuto
connettivo che la protegge, della muscolatura e del sistema nervoso
che la controlla.
Importanti sono anche il metabolismo articolare ed
i processi di attivazione ed inibizione nervosa che, attraverso il sistema
nervoso, possono esercitare una azione negativa o positiva sulla muscolatura.
Aspetto da non sottovalutare durante questa fase preparatoria, oltre
ai minuti minimi per far innalzare la temperatura muscolare, è l'intensità,
ossia il dosaggio degli esercizi generali, in funzione del tempo di
durata. Anche perché, gli studi ci confermano che per effettuare una
partita ai massimi livelli bisogna avere a disposizione scorte di glicogeno
muscolare intatte tali da consentire l'effettuazione della medesima
gara senza un cedimento totale.
Se nel riscaldamento si ha un costo
significativo di energia, conseguentemente si perde la capacità di rendimento
tanto da inficiare tutto il lavoro svolto nella settimana, ma soprattutto, la successiva gara.
Nel grafico sopra esposto, si nota come un calciatore
che esegue un riscaldamento eccessivo nel prosieguo della partita perda
in modo vistoso tali riserve di glicogeno. Quindi, non dobbiamo pre-affaticare
l'atleta con un soverchio di esercizi intensi, atti solo a depauperare
energia prontamente disponibile.
Esercizi globali individuali che interessano
tutte le maggiori articolazioni con una intensità progressiva della
durata che va dai 15 ai 25 minuti, consente di adattarsi ai fattori
esterni e di preparare, sia a livello muscolare che a livello mentale
e motivazionale, il calciatore prossimo alla scesa in campo.
La terza parte dell'articolo verrà pubblicata nei prossimi giorni su
Sporteasy.
Prima parte Sommario
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