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di Stefano Zaino

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“Ripartire dopo il Covid? Riprendere l’attività fisica dopo un lungo stop? Importante, il moto sconfigge sempre la sedentarietà, fa bene al corpo, non è solo questione di estetica, ma di salute.

Però la ripresa deve essere sana e intelligente, non pericolosa. Ci vogliono le opportune precauzioni”.

Chi parla è Marco Bruzzone, 48 anni, docente di Medicina dello Sport presso l’Università di Brescia per il corso di laurea in Fisioterapia, vasta esperienza nel calcio professionistico, prima nella Sampdoria, dal 202 al 2011 e nel Sassuolo, campionato 2011 – 2012, e poi nell’Atalanta, di cui è stato responsabile dell’area medica dal 2012 al 2011 sino al 31 agosto del 2021. Ligure di Albenga, studi completati a Genova (due specialità, medicina dello sport e medicina del lavoro), trapiantato in Lombardia, ma pronto a tornare a breve nella nostra regione.

Pur essendo stato per molto tempo a contatto con sportivi professionisti, Bruzzone è il primo ad incitare l’attività di base, amatoriale, non agonistica. “I vantaggi sono notevoli, respirazione, cuore, persino sull’umore. Se fai sport, diminuiscono gli zuccheri nel sangue, prevenzione del diabete. Il moto produce insulina, lo zucchero viene trasformato in energia, aumenta la circolazione, il flusso sanguigno è migliore. Però ci vuole il giusto approccio, soprattutto in caso di ripresa dopo una prolungata inattività”. Cioè? “A prescindere dall’aver avuto o meno il Covid, per prima cosa bisogna rivolgersi ad un medico dello sport ed effettuare una visita accurata”.

Supponiamo che sia lei. “Io con i miei pazienti non mi limito ad un semplice elettrocardiogramma a riposo. Non significa nulla. Ci vuole un test sotto sforzo, cyclette, gradini, portare il cuore a 120-130 pulsazioni, per capire se possono venire fuori o si riscontrano anomalie.

La speranza è che sia tutto ok, altrimenti propongo spirometria, lastra ai polmoni, ecocardiogramma, esami del sangue, holter cardiaco e pressorio, soprattutto se la persona che si presenta davanti a me ha avuto il Covid, che si è capito purtroppo spesso lascia strascichi.

Fondamentale è seguire il protocollo “return to play”, anche se lo sportivo è un amatore. Possono sembrare precauzioni esagerate, ma è il giusto modo per fare sport senza danni, divertirti e non farti del male”.

Superati tutti i controlli? “A quel punto consiglio una ripresa graduale, ricordando che la massa muscolare è diminuita e che il metabolismo ha subito una battuta d’arresto ed è più lento. Fondamentale è ricreare il gesto sportivo specifico, il modo migliore per evitare lesioni muscolari o tendinee. Se devi correre e basta, non c’è problema, al di là dei sovraccarichi e di eventuali lombalgie, ma pensiamo a tutti quelli che si fanno male giocando a padel, sport che ora va tanto di moda. Io consiglio, prima di cimentarsi, una preparazione aerobica, corsa, bicicletta, camminata, lavoro su gambe e braccia, sedute di forza.

Poi simulazione del gesto tecnico, ricreare quello che devi fare nello specifico sport che hai scelto, esempio il movimento del tennista. Questo lavoro si chiama pliometrico: scatti continui, muscoli, tendini, ossa, sollecitare tutto sino a quando il corpo non è pronto. A farti divertire senza rischi. Giochi, stai bene. E magari, con un’alimentazione appropriata, dove la cosa principale è recuperare le calorie che bruci, fai godere pure l’estetica”.

Fonte: articolo pubblicato su Repubblica Genova Salute il 23 marzo 2022

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