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Metodi di valutazione della
composizione corporea


di Vincenzo Pisapia*

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    Sono stati proposti numerosi metodi idonei a determinare le percentuali dei costituenti corporei, utilizzando metodiche sempre più complesse.

1.1 Metodo della pesata basato sul principio di Archimede
Il procedimento della valutazione in acqua o Golden standard è basato sul noto principio di Archimede secondo il quale un corpo immerso in un liquido riceve una spinta verso l'alto pari al peso della massa del fluido spostato1. Questo significa che un corpo ha un peso in acqua inferiore a quello in aria perché la densità dell'acqua è maggiore di quella dell'aria.
La perdita di peso in acqua è direttamente proporzionale al volume d'acqua spostata. Tale volume è corrispondente al peso corporeo (in aria) meno il peso in acqua. Ovviamente è essenziale calcolare il volume di aria presente all'interno dei polmoni, per questo si deve addizionare al peso corporeo in acqua, il peso di una massa d'acqua corrispondente al volume polmonare. Noti questi parametri è possibile, mediante una semplice operazione matematica, calcolare la densità corporea:
1) D = PC / VC dove D è la densità, PC il peso corporeo e VC il volume corporeo.

Il volume è calcolato in base al principio di Archimede precedentemente ricordato mediante la formula:

2) volume= PC - PC in acqua – volume polmonare / densità dell’acqua

Poiché la densità dell'acqua varia in funzione del cambiamento della temperatura, è necessario tenere conto anche di questo parametro per una corretta valutazione della densità corporea. Noto questo valore, per ottenere la percentuale di grasso corporeo e quindi, per differenza del peso totale, quella dalla massa magra, si possono applicare:
la formula di Siri2
3) percentuale di grasso = 495/D - 450

o quella di Brozeck3
4) percentuale di grasso = (4,570/D – 4,142) * 100

Il metodo della pesata in aria e in acqua è quello più frequentemente usato per giungere alla determinazione indiretta del volume polmonare, della densità e della composizione corporea; tuttavia questa tecnica richiede strumentazioni particolarmente complesse e comporta un rilevante dispendio di tempo e di spazio pertanto sarebbe opportuno procedere nella valutazione della composizione corporea con metodiche meno complesse.

1.2 Utilità delle misure di circonferenza
Esistono delle metodiche rilevative che prevedono l'utilizzazione di semplici misure antropometriche, come ad esempio le circonferenze (avambraccio e braccio destri, addome, glutei, coscia destra, polpaccio destro).
Opportune tavole di conversione, distinte per sesso e per età, permettono successivamente di compiere degli elementari calcoli matematici il cui risultato è appunto la percentuale di grasso corporeo. Il metodo fornisce un'indicazione di massima non molto precisa, rispetto ai sistemi precedenti, ma il vantaggio è rappresentato proprio dalla facilità di esecuzione che lo rende abbastanza riproducibile.

1.3 La plicometria
Un buon compromesso fra le metodiche fin qui citate è rappresentato dalla valutazione della plicometria cutanea con lo strumento Lange (approssimazione al millimetro) o di Harpenden (approssimazione a 2/10 di millimetro).
Con il plicometro viene misurato lo spessore del grasso sottocutaneo in sedi diverse secondo protocolli standardizzati4. In genere viene rilevata la misura della plica in regione tricipitale, bicipitale, sottoscapolare, addominale ed in corrispondenza della cresta iliaca, del fianco, della coscia e del torace. Numerosi Autori, infatti, hanno elaborato formule che consentono di calcolare con ottima approssimazione la percentuale di grasso corporeo utilizzando le misure delle pliche variamente combinate tra loro.
Nel corso di questi ultimi anni le rilevazioni plicometriche sono state notevolmente perfezionate. Ora è possibile in poco tempo e con un numero minimo di misurazioni ottenere gli stessi risultati che precedentemente si raggiungevano con più impegno. Riportiamo pertanto due tipi di valutazione. La prima, idonea per maschi e femmine dai 6 ai 18 anni, si riferisce al protocollo di Lohmann5 uno tra gli studiosi più riconosciuti ed apprezzati nel campo, i siti di rilevazione sono quelli del tricipite e del polpaccio. Questa misurazione è particolarmente indicata per i ragazzi in età scolare in quanto in breve tempo e "sul campo" si possono svolgere le rilevazioni. Si lavora sul lato destro del corpo e si effettuano tre misure, indipendenti fra di loro (ovvero ripetute completamente con un minimo intervallo di tempo fra l'una e l'altra) trascrivendo fedelmente i risultati. Qualora dovessero presentarsi delle differenze (superiore al 3%) si ripete la rilevazione per una quarta volta e si considerano i valori più vicini fra di loro. Di questi ultimi si calcola la mediana che viene inserita nelle seguenti formule:

Maschi di tutte le età (dai 6 ai 18 anni)
5) % di grasso = 0.735 (ESF) + 1.0

Femmine di tutte le età (dai 6 ai 18 anni)
6) % di grasso = 0.610 (ESF) + 5.0

dove:

ESF = sommatoria delle mediane delle pliche cutanee.

La seconda valutazione, indicata per maschi e femmine dai 19 ai 65 anni, si riferisce al protocollo di Jackson & Pollock6. La metodica si avvale di tre rilevazioni differenziate fra maschi e femmine: per i maschi i punti plicometrici sono quelli del pettorale, dell'addome e della coscia; per le femmine i siti rilevativi sono quelli del tricipite, del soprailiaco e della coscia. Si lavora sul lato destro del corpo e per ciascuna plica cutanea si effettuano due rilevazioni indipendenti tra di loro.
Qualora dovesse verificarsi una differenza fra la prima e la seconda superiore al 3% si svolgerà una terza misura (che rientri appunto nella percentuale di differenza desiderata). Attenzione, in entrambe le tecniche, le misure vanno prese con l'esecutore rilassato e la pressione delle dita è precisa e ferma ma non deve provocare dolore.

1.4 L’impedenza bioelettrica cutanea
Continuando l’analisi dei più comuni metodi di valutazione delle componenti corporee di un fisico è interessante anche porre l’attenzione su quello dell’impedenza bioelettrica cutanea7.
Questa tecnica si basa sul principio secondo cui la conducibilità elettrica è maggiore nei tessuti magri rispetto a quelli ricchi di grasso. Si utilizzano, generalmente con questa metodica, quattro elettrodi, da applicare il primo sulla superficie dorsale del piede e l’altro sul polso, mentre gli ultimi due separatamente sul processo stiloideo tra radio e ulna e sulla parte anteriore della caviglia. Una volta applicati questi elettrodi, viene fatta passare della corrente e così si riesce a tradurre l’impedenza del circuito in densità corporea.
Questo risultato integrato con valori relativi alla statura e alla massa del soggetto, nonché ad alcuni rilevamenti di circonferenza, consente di valutare e di quantificare, mediante l’equazione di Siri, la percentuale di massa grassa di un corpo.

Anche il metodo dell’impedenziometria risulta tuttavia influenzabile da una serie di fattori; una maggiore disidratazione corporea, ad esempio, diminuisce l’impedenza e quindi porta ad una sottostima della massa grassa, diversamente l’iperidratazione determina l’effetto opposto. Anche la temperatura della cute ne influenza la misura, così se la temperatura è elevata l’impedenza diminuisce e correlativamente anche il valore della percentuale di grasso corporeo.
Per tali fattori il metodo dell’impedenza bioelettrica cutanea può considerarsi meno accurato della psicometria; il primo ,infatti, è in metodo indiretto e non invasivo per la determinazione della composizione corporea che va necessariamente usato secondo un protocollo rigidamente standardizzato in particolare per quanto riguarda temperatura e stato di idratazione del soggetto.

1.5 Nuove e alternative metodiche di stima della composizione corporea
Un ultimo metodo anche se meno utilizzato per stimare la composizione corporea sfrutta le emissioni gamma di un isotopo del potassio (K4°) presente nella massa corporea magra: conteggiando tali radiazioni è possibile valutarne indirettamente la percentuale8.
Sullo stesso principio si basa il sistema della misura dell'acqua corporea totale, somministrando per via venosa acqua contenente un isotopo dell'idrogeno (deuterio) e valutandone la diluizione dopo un periodo prefissato è possibile risalire, con una semplice operazione matematica, all'acqua corporea totale.
Poiché in tutti i soggetti adulti di entrambi i sessi la percentuale di acqua della massa magra è pari al 73%, è possibile risalire al valore percentuale di massa corporea magra e quindi, per differenza, a quello del grasso.

Negli ultimi tempi sono state perfezionate metodiche ad ultrasuoni per la misura del grasso sottocutaneo. Più recentemente ancora sono entrati in funzione strumenti a «risonanza magnetica nucleare» che hanno reso obsolete le valutazioni radiologiche (xeroradiografia e tomografia assiale computerizzata) delle parti molli.
Poiché il principio di funzionamento di queste attrezzature è basato proprio sulla diversa composizione molecolare dei tessuti, si comprende come tale metodo abbia un'altissima affidabilità. Si deve sottolineare però che questi ultimi sistemi richiedono l'impiego di macchinari estremamente complessi e costosi che ne limitano la diffusione rendendo le valutazioni antieconomiche nella pratica corrente ed utili solo per motivi di ricerca.

In conclusione, possiamo evidenziare che, ad eccezione delle ultime attuali metodiche sopra esaminate, le altre tecniche di stima delle componenti corporee necessitano di un adattamento delle loro equazioni, specifico per ogni tipo di popolazione. Ad esempio nella tecnica della pesata in aria e in acqua se si usassero le stesse equazioni per la razza nera e bianca nell’individuazione della massa grassa, il risultato evidenzierebbe una sovrastima del grasso corporeo nei bianchi e una sottostima nei neri; pertanto è opportuno prevedere un’equazione più precisa e adattabile alle varie tipologie di razza.

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* Dottore in Scienze Motorie

1) Roche A., Lohman T., Human body composition, 1996.
2) Siri W. E., Body composition from fluid spaces and density, 1956.
3) Brozek J. et al, Densitometric analysis of body composition, 1963.
4) Fletcher M. F., The measurement of total body fat with skinfold callipers, 1962.
5) Lohmann T.G., Advanced in body composition assessment, 1992.
6) Nieman D.C., Fitness and sports medicine, 1998.
7) Roche A., Lohman T., Human body composition, 1996.
8) Ult. Op. cit., 1998.

Altri articoli: Composizione corporea ed esercizio fisico
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