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TRAUMATOLOGIA
Il recupero del calciatore infortunato*


dott. Giovanni Petrillo**

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    Tra le fasi di recupero che caratterizzano i calciatori infortunati vi sono quelle che si effettuano sul campo dopo che la prima fase riabilitativa, orientata al recupero della funzionalità persa, è stata completata e l'atleta presenta sufficiente forza motoria, stabilità articolare e sicurezza psicologica.
Nello sport l'obiettivo finale della riabilitazione è il recupero completo delle gestualità possedute dall'atleta prima dell'infortunio. In base a ciò, una corretta riabilitazione deve completarsi sul campo, correggendo e migliorando i difetti che possono emergere dal ritorno alla pratica sportiva.

Le condizioni più frequenti che richiedono il recupero funzionale sul campo sono rappresentate da strappi e stiramenti muscolari, fasi postchirurgiche, distorsioni del ginocchio e/o della caviglia.
La ripresa sul campo è logicamente diversa in relazione a vari fattori quali il tipo di infortunio, le caratteristiche fisiche e psicologiche del calciatore e il livello agonistico a cui lo sport viene praticato.
Alla base di un completo recupero vi è senza dubbio una perfetta interazione tra calciatore infortunato e rieducatore, che deve essere in grado di trasmettere all'atleta la sicurezza che i gesti che compirà hanno come fine ultimo solo la sua perfetta ripresa agonistica.

Rieducazione sul campo
Il recupero sul campo è diverso da infortunio a infortunio, ma alcune fasi sono simili tra loro e si diversificano solo in base alle caratteristiche del calciatore infortunato e alla sua risposta allo sforzo.
Prima di questa fase devono essere stati svolti vari programmi fisici che hanno portato al recupero della funzionalità (riposo attivo, esercizi in acqua, carico progressivo eccetera). Ovviamente sono necessari il raggiungimento della stabilità articolare e di una completa escursione articolare, il pieno recupero di flessibilità e forza muscolare, resistenza alla fatica, potenza e agilità.
Bisognerà curare molto anche l'aspetto psicologico del calciatore, tenendo sotto controllo il desiderio che questi può avere di guarire troppo in fretta, che spesso provoca un effetto opposto di sovraccarico, con ritardo del ritorno sul campo.

Ogni seduta inizierà con esercizi di stretching e terminerà con esercizi di defaticamento e, se necessario, l'applicazione di ghiaccio sulla parte interessata.
Gli esercizi di recupero sul campo possono essere divisi in varie fasi e il passaggio dall'una all'altra è strettamente legato all'assenza di dolore o gonfiore della parte interessata.
Normalmente tutto inizia con la conoscenza del calciatore infortunato da parte del rieducatore, di colui cioè che dovrà seguire passo per passo il recupero dell'atleta. Tale conoscenza, come già evidenziato, richiede un approccio non solo "fisico" ma anche psicologico.


DISTORSIONI

Ginocchio - Dopo il ripristino dell'articolarità e della forza muscolare, il lavoro è orientato secondo varie fasi indirizzate al recupero prima del movimento articolare, poi di resistenza e forza muscolare e, infine, di equilibrio, coordinazione e gesto atletico.

Caviglia - Dopo aver ridotto il dolore e il gonfiore con terapie fisiche (laser, ultrasuoni, crioterapia), si procede al recupero articolare e quindi al rinforzo della muscolatura (muscolo tibiale anteriore e muscoli peronieri) fino alla completa flessibilità articolare.


Esercizi di recupero sul campo

  • Corsa sul posto, in linea retta, con leggere variazioni di velocità
  • Corsa con frenate e curve (verificare l'assenza di controindicazioni)
  • Corsa con skip, cambi di direzione, scatti, arresti, balzi e comparsa del pallone
  • Gesto atletico vero e proprio (con il recupero di automatismi ed equilibri che caratterizzano da sempre la gestualità specifica del calcio).

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*Goal 4 news - Ottobre/Dicembre 2002 - Ed. Ermes S.r.l. - Milano A cura del Comitato Medico Nazionale per lo studio dell'attività sportiva in età evolutiva - Federazione Italiana Giuoco Calcio, Settore Giovanile e Scolastico.

**Componente del Comitato Medico Nazionale FIGC - SGS
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