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Le origini dei Giochi Olimpici invernali

dott.ssa Sara Bassani

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    Le Olimpiadi sono un evento antichissimo e, nonostante si siano perse le tracce delle loro origini, esse sono sicuramente anteriori al 700 a.C.
Quando il cristianesimo divenne la religione ufficiale dell'Impero Romano, i Giochi Olimpici vennero visti come una festa "pagana", e nel 393, l'imperatore Teodosio I li vietò, ponendo fine a una storia durata 1000 anni.
Ad ogni modo, i Giochi Olimpici non morirono. Già nel XVII secolo un festival sportivo che prendeva il nome dalle Olimpiadi si teneva in Inghilterra. Nei secoli seguenti eventi simili vennero organizzati in Francia e in Grecia, ma si trattava di manifestazioni su piccola scala e sicuramente non internazionali. L'interesse nella rinascita dei Giochi Olimpici crebbe quando le rovine dell'antica Olimpia vennero scoperte da degli archeologi tedeschi alla metà del XIX secolo.
Contemporaneamente un barone francese, Pierre de Coubertin, cercava una spiegazione alla sconfitta francese nella guerra franco-prussiana (1870-1871). Giunse alla conclusione che i francesi non avevano ricevuto un'educazione fisica adeguata, e si impegnò per migliorarla. De Coubertin voleva anche trovare un modo di avvicinare le nazioni, di permettere ai giovani del mondo di confrontarsi in una competizione sportiva, piuttosto che in guerra. La rinascita dei Giochi Olimpici avrebbe permesso di raggiungere entrambi gli obiettivi.

De Coubertin presentò in pubblico le sue idee nel giugno 1894 durante un congresso presso l'Università della Sorbona a Parigi. Il 23 giugno, ultimo giorno del congresso, venne deciso che i primi Giochi Olimpici dell'era moderna si sarebbero svolti nel 1896 ad Atene, in Grecia, la terra dove erano nati in antichità. Lo stesso Pierre de Coubertin, inoltre, fondò il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) per organizzare l'evento1.

La prima Olimpiade dell'era moderna fu un successo. Con quasi 250 partecipanti, fu per l'epoca il più grande evento sportivo internazionale mai organizzato. La Grecia chiese di diventare sede permanente di tutti i futuri Giochi Olimpici, ma il CIO decise che le Olimpiadi avrebbero dovuto essere organizzate di volta in volta in una nazione diversa, e fu così che la seconda Olimpiade fu assegnata a Parigi.

L'introduzione delle Olimpiadi invernali, invece, fu un po' più travagliata. Quando venne fondato il CIO, anche il pattinaggio su ghiaccio venne proposto come sport olimpico. Le prime gare di pattinaggio di figura si svolsero nelle Olimpiadi del 1908 a Londra. Col trascorrere degli anni maturò e venne avanzata la proposta di un'Olimpiade invernale separata. Essa suscitò numerose perplessità2 a causa dei possibili effetti negativi sui tradizionali appuntamenti sportivi dei paesi scandinavi, quali i Nordic Games, ma anche a causa della temuta elitarietà degli sport della neve e del ghiaccio che avrebbero consentito solo ad un numero ristretto di Paesi di partecipare all'evento. La proposta fu bocciata e gli sport invernali continuarono, quindi, ad essere inseriti nel programma delle Olimpiadi estive del 1916 (poi cancellate a causa della Prima guerra mondiale) e del 1920.
Nel 1924 alle Olimpiadi estive di Parigi fu abbinata una Settimana degli sport invernali a Chamonix, Francia. Visto il grande successo della manifestazione, l'anno dopo il CIO istituì le Olimpiadi invernali, separate dalle Olimpiadi estive. Secondo il regolamento del CIO, tutti gli sport inseriti nel programma olimpico invernale devono svolgersi sul ghiaccio o sulla neve.
Nel 1926, con effetto retroattivo, la Settimana di Chamonix fu riconosciuta come Prima Olimpiade invernale.

Fino al 1948 al paese che organizzava i Giochi estivi veniva offerta anche l'opportunità di essere il palcoscenico dei Giochi invernali. Da quel momento in avanti, la selezione delle città organizzatrici dei Giochi invernali è stata soggetta a una competizione separata decisa dai voti dei membri del CIO, anche se l'avvenimento era tenuto nello stesso anno dei Giochi estivi.
Dal 1992, invece, per ottenere una maggiore esposizione dell'evento olimpico e per massimizzare i connessi redditi provenienti dai diritti televisivi, fu deciso di separare i due eventi, e di "sfasare" le Olimpiadi invernali di due anni rispetto a quelle estive. Nel 1994, a soli due anni dall'edizione precedente, le Olimpiadi invernali si tennero per la prima volta in un anno diverso da quelle estive.

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1) A partire dal 1897 anche l'italiano Eugenio Brunetta D'usseaux entra a far parte del CIO. Egli aveva incontrato il barone Pierre de Coubertin nel 1889 e con esso aveva poi stretto amicizia condividendo con lui il sogno di rifondare le antiche Olimpiadi in chiave moderna. Nel 1908 diventa segretario generale del CIO, carica che manterrà sino alla morte. Durante il suo mandato, egli si adoperò affinché fossero assegnate a Roma le Olimpiadi del 1908, ma senza successo. Eugenio Brunetta D'usseaux ha il merito di essere stato, sinora, l'unico italiano a ricoprire l'importante carica di segretario generale del CIO.

2) Fermamente contrario a tale innovazione era, tra gli altri, proprio il barone de Coubertin. La sua politica conservatrice emerge chiaramente anche dalla sua strenua opposizione alla partecipazione femminile ai Giochi Olimpici. Egli sosteneva, infatti, che tale partecipazione sarebbe "impratique, inintéressante, inesthètique et incorrecte". Si legga in proposito Guttmann A., The Olympics. A history of the Modern Games, 2nd ed. 2002, University of Illinois Press.

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