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I giochi con la palla nel Medioevo di Alessandro Prunesti |
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Nell’Inghilterra del tardo Medioevo l’arpasto divenne un gioco molto
popolare. Esso conservò la sua carica di violenza specie nello hurling, una delle
forme più diffuse di mob football: il “football del popolaccio aveva un’alta carica
di violenza e di eccitamento, che aveva provocato numerose proibizioni da
parte delle autorità pubbliche” (Papa, A. - Panico, G., 2002, pag. 11).1
Esistevano due diverse versioni dello hurling: lo hurling at goal e lo hurling
over country.
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NOTE 1) R. Denney nota come il football, nella sua primitiva forma inglese, era chiamato Dane’s head (Testa di danese) e si giocava nel decimo ed undicesimo secolo come una gara di calcio tra città. La leggenda dice che la prima palla fu un teschio e solo più tardi una vescica di vacca. In alcuni casi facevano da ′porta′ le città stesse, cosicché una squadra che entrava in un villaggio poteva darsi che avesse spinto la palla per parecchie miglia di strada. Il re Enrico II nel 1554 vietò il gioco ma, continuato a giocare a Dublino anche dopo il bando, il football divenne rispettabile e legale solo dopo che un editto di Giacomo I nel 1617 lo ebbe riammesso. In particolare, cfr. R. Denney, il Football in America. Studio sulla diffusione della cultura, in Roversi, A. – Triani, G., 1995, pag. 175. 2) Pivato nota come la soule fosse una palla o un pallone costruito con diversi materiali a seconda delle diverse regioni, che veniva spinto con i piedi o con i pugni. Lo scopo del gioco era quello di far penetrare il pallone nel campo avversario oppure di fargli raggiungere la meta opposta con qualunque mezzo a disposizione. Sulle caratteristiche dalla soule cfr., in particolare, Pivato, S., l’era dello sport, 1994. |
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