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Tecniche di Mental Training
applicate al Golf


dott.ssa Marina Gerin Birsa

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    Nei golfisti la psicologia svolge un ruolo fondamentale; i golfisti di buon livello devono saper controllare le proprie emozioni e rimanere calmi e fiduciosi in ogni momento. In questo sport è fondamentale sapersi concentrare, oltre a coordinare i movimenti degli arti, avere stabilità ed essere precisi nella mira e nel calcolo.
Allo scopo di ottenere il miglior risultato possibile è opportuno e consigliabile completare l'allenamento fisico inserendo alcuni elementi di psicologia dello sport, o più precisamente di Mental Training.

La psicologia dello sport è una disciplina giovane che ha la possibilità di apportare validi contributi sia nello sport di alto livello che nelle fasi di apprendimento di un'attività, studiando in un primo momento una serie di atteggiamenti e comportamenti propri dell'ambito sportivo ed il loro conseguente impatto sulla qualità della prestazione, e successivamente applicando delle strategie di intervento volte al miglioramento del gesto atletico.
Questa disciplina si pone come punto di incontro tra ricerca scientifica ed applicazione nel settore ed il suo bacino di utenza è costituito principalmente da allenatori, dirigenti, atleti, arbitri, medici dello sport, tecnici, psicologi e da tutti coloro che operano ad ogni livello nel campo dello sport. Possiamo definire la psicologia dello sport come una psicologia dell'azione che si pone come obiettivo la comprensione a 360° dell'uomo e del suo essere atleta. Mi preme sottolineare che non parliamo di PSICOLOGIA CLINICA o di PSICANALISI, l'atleta non affronta un discorso sul suo passato, se non per sommi capi, ma viene invitato ad esaminare la sua condizione atletica fisica e psicologica semplicemente per incrementare le sue performances.

Il programma di Mental Training prevede l'approfondimento di tematiche quali:
• Le emozioni in gara
• La formazione degli obiettivi
• Le tecniche di rilassamento distensivo progressivo
• La visualizzazione guidata
• Le motivazioni alla pratica sportiva
• Il grado di autostima
• La gestione dello stress
• Il pensiero positivo/negativo
• La comunicazione con i membri del team
• La gestione dell'energia psicofisica

Nel presente lavoro parleremo di emozioni e del Profilo Emozionale del golfista: risulta particolarmente utile iniziare la collaborazione con il giocatore cercando di individuare quali sono le sue emozioni, piacevoli e spiacevoli, durante una gara positiva e durante una gara andata meno bene.

L'utilità della stesura di questo Profilo è data dai frequenti miglioramenti riscontrati nelle prestazioni degli atleti che lo compilano in sede di intervento: a volte non prestiamo attenzione ai nostri stati d'animo negativi e può capitare che essi prendano il sopravvento e compromettano una buona gara. Nel golf, come anche in altri sport di precisione, è necessario mantenere uno stato di calma interiore per evitare di irrigidirsi nel momento del colpo, per evitare di entrare in un leggero stato di confusione e di incertezza nel mirare e dosare la forza: un'emozione negativa, come l'irritazione o l'ansia, sopraggiunte durante l'andamento della gara, rendono tutto più difficile ed il percorso è tutto in salita.
La prima cosa da fare è quella di identificare con quanta più chiarezza possibile quali emozioni regnavano nell'atleta durante una sua recente prestazione positiva ed una negativa. All'atleta viene proposta una serie di 64 emozioni (secondo la teoria del Modello della Zona Ottimale IZOF di Hanin, 1996) che qui riporto:
• Rabbioso Calmo Capace Pauroso Incapace Eccitato
• Incerto Sconvolto Scoraggiato Sicuro Indignato Adirato
• Fiducioso Reattivo Deconcentrato Felice Depresso Sereno
• Vergognoso Inerte Nervoso Teso Determinato Affaticato
• Sfiduciato Aggressivo Agitato Libero Pigro Rilassato
• Gioioso Riposato Risoluto Dispiaciuto Distratto Vivace
• Allarmato Allegro Impaurito Energico Entusiasta Soddisfatto
• Compiaciuto Concentrato Coraggioso Motivato Inquieto Tranquillo
• Preoccupato Orgoglioso Triste Irritato Arrabbiato Irruento
• Insicuro Insoddisfatto Stanco Stressato Attento Attivo
• Dubbioso Audace Turbato Furioso

L'atleta viene invitato a leggere con calma la lista ed a scegliere le tre emozioni vissute come "piacevoli" che hanno caratterizzato la gara positiva, durante la quale egli ha vinto o ha effettuato una buona prestazione; ma durante questa gara sono sopraggiunte anche emozioni vissute come "spiacevoli", ed è importante individuare la presenza di almeno tre di queste emozioni.
Passiamo alla gara andata piuttosto male, considerata insoddisfacente dal'atleta: egli sceglierà innanzitutto le emozioni che considera "spiacevoli" ed in seguito altre tre emozioni "piacevoli" presenti durante la prestazioni.
Per completare il quadro emozionale il lavoro prosegue con la compilazione di una griglia Borg dove viene indicata anche l'intensità di ciascuna emozione espressa da un numero che va da 0 a10.


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