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Efficacia dell'ipnosi
sulla performance atletica


dott. Rocco Luigi Gliro*

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    Nonostante l'ipnosi sia usata da molti psicologi, ci sono pochi studi riguardanti l'influenza dell'ipnosi sulla prestazione fisica, motoria e sportiva con risultati che risultano essere equivoci.
Per esempio, Mead e Roush (1949) scoprirono che l'ipnosi produceva effetti sulla crescita muscolare del braccio ma non sulla forza della mano; invece il solo Rousch, in uno studio successivo del 1951, dimostrò che la forza aumentava, ma non la resistenza, durante e dopo l'ipnosi. Anche Ikai e Steinhaus (1965), testando l'effetto dell'ipnosi sulla forza, scoprirono che la forza dei soggetti suscettibili ipnoticamente aumentava sotto ipnosi; i soggetti non potevano, nello stato di veglia, avvicinarsi al proprio limite fisiologico, l'ipnosi, invece, permetteva loro di farlo.
Altre prove a sostegno dell'ipnosi vengono da altre ricerche le quali suggeriscono che l'ipnosi consente agli atleti di sviluppare una consapevolezza dei movimenti del corpo più vasta, che, di solito, non è accessibile alla coscienza (Johnson, 1961). Al contrario, Morgan e Brown (1983), esaminando molti studi sperimentali e clinici che hanno a che fare con l'influenza dell'ipnosi sulla prestazione muscolare, hanno trovato una mancanza di chiarezza nei risultati.
Anche Weitzenhoffer (1989), nella sua sezione sull'ipnosi nello sport, afferma di non aver trovato nella letteratura una prova convincente dell'aumento della performance atletica attraverso l'ipnosi.
Ed ancora, queste ultime conclusioni contrastano con quelle di Taylor, Horevitz, e Balague (1993), che, in un'analisi della letteratura, hanno trovato che l'ipnosi può, in maniera indiretta, aumentare la fiducia di sé, migliorare la consapevolezza corporea, e affrontare i blocchi della performance, agendo sull'imagery.

Prove chiare vengono invece da uno studio di Howard & Reardon (1986) che hanno, attraverso una ricerca, esaminato gli effetti di diversi trattamenti sulla performance neuro-muscolare, sullo sviluppo muscolare, sulla riduzione dell'ansia e sull'aumento del concetto di sé.
I trattamenti presi in considerazione sono stati la Ristrutturazione Cognitiva (RC), l'ipnosi (H.) e un approccio combinato che mette insieme il trattamento cognitivo, l'ipnosi e l'imagery (CHI). Il trattamento combinato (CHI) ha mostrato effetti statisticamente significativi superiori a tutte le altre condizioni - RC, H. e controllo - che non erano statisticamente differenti da ciascun'altra. Questi risultati suggeriscono che il trattamento combinato ha un effetto immediato di aumento sul concetto di sé e sulla riduzione dell'ansia dei soggetti; inoltre tale trattamento mostrando effetti sulla crescita muscolare del braccio dominante e del torace, suggerisce che è efficace nel controllare e modificare i processi fisiologici (flusso sanguigno aumentato) associato con la crescita muscolare.
Secondo gli autori, servirsi di un approccio globale per la facilitazione della prestazione può essere ottimamente coronato da successo se si applica alla modificazione del concetto di sé, dell'ansia e della prestazione.
Quindi, da questa ricerca si evidenzia la necessità di combinare vari approcci per raggiungere dei risultati che siano applicabili, se non a tutti, a molti. Un approccio singolo per tutti gli individui si dimostra inefficace, mentre mettere insieme vari metodi permette di ampliare il range di persone che possono beneficiare di interventi psicologici.


Prima parte: L'uso dell'ipnosi nello sport

Seconda parte: L'Imagery

Terza parte: Effetti dell'Imagery sulla prestazione e dell'ipnosi sull'Imagery

Nella prossima parte si parlerà della riabilitazione dagli infortuni attraverso l'ipnosi

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