Home | Contattaci | Newsletter | Pubblicità | Collabora | Chi siamo
CANALI

Diritto Sportivo
Marketing Sportivo
Comunicazione & Sport
Sport & Management
Economia dello Sport
Sport & Organizzazione
Sport & Tecnologia
Psicologia/Medicina sportiva
Sport & Wellness
Storia dello Sport
Sociologia dello Sport
Impiantistica sportiva
Aspetti fiscali
Area Tecnica


I finanziamenti per lo
    Sport: chi, dove e come
Modulistica
Articoli pubblicati


Sport & Organizzazione News
La stampa
L'opinione di...
Le interviste di Sporteasy
Calendario Eventi
Lavoro & Stage
La vostra Tesi
Pubblicate un articolo
Link utili
Lo sapevate che...
L'angolo del tifoso


SERVIZI
A domanda...
      Sporteasy risponde
Ricerche bibliografiche
Sviluppo e revisione di
      Tesi in materia sportiva
Altri servizi


CORSI DI FORMAZIONE
Master
Corsi online
Corsi di perfezionamento
Convegni, seminari e
       iniziative varie


La pianificazione strategica delle Olimpiadi

La candidatura di Torino 2006


dott.ssa Sara Bassani

Indietro                                                       

L’avventura olimpica inizia per Torino nel 1998, dapprima con la costituzione di un gruppo promotore – capeggiato dall’Amministrazione Comunale e da ITP1 – e la successiva investitura, da parte del CONI, di candidata ufficiale per l’Italia. La fase di selezione, che vede Torino competere con altre località2 , si conclude nel giugno 1999 a Seoul, quando Torino esce vittoriosa dal testa a testa finale con Sion (53 voti contro 36), la località svizzera data per “scontata” vincente. Il 19 giugno la Città di Torino, il CONI e il CIO siglano l’Host City Contract che definisce il quadro dei reciproci impegni per l’organizzazione dei Giochi.
Vinta la cruciale fase di candidatura, il comitato promotore si trasforma in OCOG, e cioè il Comitato Organizzatore dei XX Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006 (TOROC),che si è costituito ufficialmente nel febbraio 2000 sotto la presidenza dell’allora sindaco di Torino Valentino Castellani. Il TOROC è una fondazione di diritto privato senza fini di lucro, cui compete per statuto “la responsabilità di organizzare le competizioni sportive e le cerimonie di apertura e chiusura, gestire i villaggi olimpici, che ospiteranno gli atleti e i tecnici, i villaggi media, il Centro Stampa Principale e l’International Broadcasting Center, per rendere disponibili i servizi televisivi e radiofonici. Il Comitato deve coordinare i trasporti, i servizi medici, allestire le strutture temporanee necessarie ad atleti e spettatori, progettare e promuovere il programma culturale, organizzare la sistemazione e il trasporto per atleti, tecnici, sportivi, media e personale coinvolti nell’evento. Stabilire, infine, un programma di marketing in collaborazione con il CIO e il CONI”.
La composizione degli organi direttivi del TOROC è pensata in modo da garantire la presenza e partecipazione dei principali attori sia a livello sportivo (con rappresentanti del CONI e delle federazioni nazionali degli sport invernali, del ghiaccio e disabili) sia a livello istituzionale (sindaco di Torino, presidenti della Provincia di Torino e della Regione Piemonte e loro rappresentanti designati, rappresentanti dei Comuni coinvolti, oltre a Torino, e delle Comunità Montane); un rappresentante della Camera di Commercio e due atleti vincitori di medaglie olimpiche.

Un ulteriore fondamentale passo nel costruire il quadro degli attori è rappresentato dalla legge 285 del 9 ottobre 20003 con cui il Parlamento italiano definisce il quadro istituzionale, procedurale e finanziario per gli “interventi per i Giochi olimpici invernali Torino 2006”. La legge 285 definisce, sulla base del Programma Olimpico predisposto dal TOROC a partire dal Dossier di candidatura, il piano degli interventi (impianti sportivi, infrastrutture olimpiche e infrastrutture viarie), e istituisce un’“Agenzia per lo svolgimento dei Giochi olimpici” (Agenzia Torino 2006), definendone finalità, organizzazione, procedure operative e relazioni con il TOROC. L’Agenzia affianca il TOROC realizzando il piano degli interventi da questi definito e funge da stazione appaltante per la gran parte degli interventi olimpici (eccettuati gli interventi autostradali)4. Il quadro degli attori coinvolti nel processo di progettazione dello spazio olimpico è dunque piuttosto articolato: in posizione centrale si trova il TOROC in qualità di OCOG, che è anche il punto di sintesi, dove avvengono gli incontri e le mediazioni tra i mondi diversi che si affacciano sull’evento: il CIO, a cui il TOROC deve regolarmente rendicontare lo stato di avanzamento della preparazione dell’evento; il CONI e le federazioni sportive nazionali; il territorio, attraverso i suoi rappresentanti eletti e designati nel Consiglio di Amministrazione; e gli interessi economici, attraverso la CCIAA. A partire dal Dossier di candidatura, più volte rivisto, e sulla base dell’Host City Contract, l’azione del TOROC si svolge sulla base del Programma Olimpico, che definisce l’insieme degli interventi per allestire l’evento.

Accanto al principale protagonista, il TOROC, troviamo l’Agenzia, con compiti tecnici e operativi e sostanzialmente incaricata di realizzare, sulla base delle indicazioni del TOROC, le opere olimpiche e, conseguentemente, di gestire i relativi finanziamenti pubblici, mentre al TOROC confluiscono i finanziamenti privati (top sponsors CIO, sponsors locali, diritti televisivi, licenziatari dei marchi e gadgets olimpici ecc.).
Attorno a questi due attori principali cui compete, pur con compiti diversi, la responsabilità istituzionale di allestire il palcoscenico olimpico dando attuazione al programma di interventi definito nella L. 285/2000, si può individuare un insieme di altri attori, pubblici e privati, la cui azione è indispensabile per la buona riuscita dell’evento stesso. Si tratta in primo luogo degli attori istituzionali a cui compete il governo del territorio sulla base delle proprie specifiche competenze: il livello statale, dove oltre ai ruoli assunti istituzionalmente dai differenti ministeri (Economia e Finanze, Infrastrutture e Trasporti, Ambiente e Territorio) troviamo un ministro con apposita delega da parte del governo; il livello regionale-locale, con le rispettive competenze della Regione Piemonte, della Provincia e del Comune di Torino, delle Comunità Montane e degli altri Comuni sedi di parti dell’evento. A tali attori si aggiunge il Comitato di Regia (organo costituito presso la Regione Piemonte e composto dal Presidente della Regione stessa, dal Sindaco di Torino, dal Presidente della Provincia di Torino, dal Presidente del CONI e da tre rappresentanti del Governo) il quale ha il compito di indirizzare e coordinare proprio le attività dei soggetti di cui sopra.
Questo insieme di attori, ovviamente, guarda all’evento con un interesse che va al di là dei propri ambiti istituzionali, ma tenta di dare alle proprie iniziative un ruolo guida, di co-regia, tentando di sfruttare il meglio possibile l’evento, sotto diversi profili (immagine esterna e consenso politico interno, ricadute economiche, sviluppo turistico, gestione degli impatti ambientali e territoriali), cercando di ricondurlo nell’alveo della propria progettualità esplicita o implicita, o come spesso accade modificando le proprie strategie e progettualità. Il ruolo di questi attori istituzionali è evidentemente cruciale. Per quanto nella costruzione del Dossier di candidatura e nella definizione del Programma Olimpico di Torino 2006 si sia cercato di armonizzare le richieste del CIO – e degli altri componenti del Movimento Olimpico, come il CONI e le federazioni degli sport invernali – con i variegati obiettivi e le esigenze di sviluppo del territorio ospite nelle sue diverse parti (Torino e le località alpine), la pressione dei tempi appiattisce sempre di più il Comitato Organizzatore alla preparazione del solo evento, lasciando all’esterno il compito di curare la costruzione e la gestione dell’eredità olimpica. Questo è, del resto, un rischio ben noto nella letteratura dei grandi eventi. Andiamo a vedere che ruolo giocano tali aspetti e tali attori nel processo di pianificazione strategica.

                                           
NOTE

1) ITP: Agenzia per gli Investimenti in Torino e Piemonte. Si tratta di un’organizzazione pubblico-privata creata per attrarre investimenti esteri.
2) Sono state 25 le località candidate, e per circa un terzo dei casi si tratta di candidature congiunte, come quella di Cortina d’Ampezzo (con Venezia) o di Arnoldstein (Austria) con Kranjska Gora (Slovenia) e Tarvisio (Italia). Le località che hanno partecipato alla selezione finale sono Helsinki (in partnership con la finlandese Lahti e la norvegese Lillehammer), Klagenfurt (Austria, in partnership con la regione Friuli e con la Slovenia), Poprad (Slovacchia) e Zakopane (Polonia), oltre alla finalista Sion (Svizzera).
3) Per un elenco completo della normativa nazionale e regionale riguardante le olimpiadi di Torino 2006 si veda il sito della Regione Piemonte (http://www.regione.piemonte.it/to2006), oppure il sito del Comitato Organizzatore www.torino2006.org, o ancora il sito dell’Agenzia, www.agenziatorino2006.it;
4) Sempre in base alla l. 285, presso l’Agenzia è istituito il “Comitato di alta sorveglianza e garanzia”, organismo indipendente e dotato di piena autonomia funzionale, nominato con decreto del presidente del Consiglio dei Ministri e composto dal presidente e da quattro membri, di cui due designati dal Comitato Organizzatore dei Giochi Olimpici e uno dal Ministero dei Lavori Pubblici, scelti tra personalità di indiscusso prestigio e autorevolezza.


Home | Contattaci | Newsletter | Pubblicità | Collabora | Chi siamo

Tutti i diritti Riservati - Legge privacy - Copyright - ©2002 - Sito ottimizzato per Internet Explorer.