Home | Contattaci | Newsletter | Pubblicità | Collabora | Chi siamo
CANALI

Diritto Sportivo
Marketing Sportivo
Comunicazione & Sport
Sport & Management
Economia dello Sport
Sport & Organizzazione
Sport & Tecnologia
Psicologia/Medicina sportiva
Sport & Wellness
Storia dello Sport
Sociologia dello Sport
Impiantistica sportiva
Aspetti fiscali
Area Tecnica


I finanziamenti per lo
    Sport: chi, dove e come
Modulistica
Articoli pubblicati


Economia dello Sport News
La stampa
L'opinione di...
Le interviste di Sporteasy
Calendario Eventi
Lavoro & Stage
La vostra Tesi
Pubblicate un articolo
Link utili
Lo sapevate che...
L'angolo del tifoso


SERVIZI
A domanda...
      Sporteasy risponde
Ricerche bibliografiche
Sviluppo e revisione di
      Tesi in materia sportiva
Altri servizi


CORSI DI FORMAZIONE
Master
Corsi online
Corsi di perfezionamento
Convegni, seminari e
       iniziative varie


Le Societa' di calcio verso il terzo millennio
e la diversificazione dei ricavi

Il caso: il Chelsea Village


di Fernando Tasciotti

Indietro

Un esempio molto significativo di diversificazione viene, neanche a dirlo, dall’Inghilterra.

La squadra londinese del Chelsea, all'epoca di questo studio, era controllata da un gruppo immobiliare, appunto, il Chelsea Village che era a tutti gli effetti una società di cui fanno ancora oggi parte: la squadra di calcio, lo stadio, un albergo, sette ristoranti, un pub, parcheggi auto, punti vendita di merchandising e un’agenzia di viaggio.

I risultati sono stati indubbiamente soddisfacenti: la gestione 98/99 e 99/2000 si è chiusa con un attivo di circa 8 miliardi di vecchie lire.
Attualmente il Chelsea Village Hotel è costantemente occupato al 70% della capienza, il merchandising ha registrato una crescita del 10%, i proventi da ristorazione sono cresciuti del 25%, infine lo stadio ha fatto registrare un tasso di occupazione del 94%.

Nel complesso il Chelsea è al secondo posto nella classifica del fatturato/spettatore, alle spalle solo del club più ricco del mondo (Manchester United) in cui i successi su un campo alimentano quelli sull’altro e viceversa, frutto di un efficace processo di pianificazione strategica (“circolo virtuoso”).

Per Edward Freedman, allora responsabile del Manchester, il marchio di ogni Football Club rappresenta uno dei beni più visibili e più tangibili1.

“Costruire il marchio” sembra di per sé una cosa semplice, ma molti sono gli elementi da considerare in questo processo.

COSTRUIRE IL MARCHIO:

- IL CLIENTE PRIMO POSTO

- COMUNICARE

- APPLICARE LA QUALITA’

- CREARE I CANALI

- PROTEGGERE IL MARCHIO


Nel prossimo articolo parleremo del Merchandising

Altri articoli sul mercato dello sport
NOTE
1) Freedman E., L’esperienza del Manchester United, in S. Cherubini e M. Canigiani, Esperienze Internazionali nel marketing sportivo, Giappichelli, Torino, 1998.

Home | Contattaci | Newsletter | Pubblicità | Collabora | Chi siamo

Tutti i diritti Riservati - Legge privacy - Copyright - ©2002 - Sito ottimizzato per Internet Explorer.