Home | Contattaci | Newsletter | Pubblicità | Collabora| Chi siamo
CANALI

Diritto Sportivo
Marketing Sportivo
Comunicazione & Sport
Sport & Management
Economia dello Sport
Sport & Organizzazione
Sport & Tecnologia
Psicologia/Medicina sportiva
Sport & Wellness
Storia dello Sport
Sociologia dello Sport
Impiantistica sportiva
Aspetti fiscali
Area Tecnica


I finanziamenti per lo
    Sport: chi, dove e come
Modulistica
Articoli pubblicati


News
La stampa
L'opinione di...
Le interviste di Sporteasy
Calendario Eventi
Lavoro & Stage
La vostra Tesi
Pubblicate un articolo
Link utili
Lo sapevate che...
L'angolo del tifoso


SERVIZI
A domanda...
      Sporteasy risponde
Ricerche bibliografiche
Sviluppo e revisione di
      Tesi in materia sportiva
Altri servizi


CORSI DI FORMAZIONE
Master
Corsi online
Corsi di perfezionamento
Convegni, seminari e
       iniziative varie


La stampa

Home page

I brasiliani piangono perchè le loro
stelle calcistiche fuggono all'astero
in cambio di maggiori guadagni


di Raymond Colitt

*Tratto dal FINANCIAL TIMES del 15 settembre 2003

    Al Brasile, che può essere considerato una delle fonti più ricche di talento calcistico nel mondo, sono rimaste ormai pochissime stelle. I tifosi e i dirigenti sportivi se la prendono con il capitalismo della globalizzazione. Visto il grande disordine della sua economia e le gravi difficoltà finanziarie che si trovano a fronteggiare le sue società calcistiche, i migliori giocatori brasiliani si sono messi alla ricerca di un'erba più verde, soprattutto sull'altra sponda dell'Atlantico.
Le icone del calcio brasiliano sono andate a giocare all'estero molto tempo prima che Pelé fosse attratto dall'offerta dei Cosmos New York negli anni 70. Tuttavia, questo esodo ha raggiunto nuove proporzioni.
Fino a quest'anno, 53 giocatori della Serie A della Federazione brasiliana hanno lasciato il Paese dopo aver firmato contratti accompagnati da valuta forte. ( ... ) Il Cruzeiro ha finora perso tre dei suoi maggiori giocatori, compresi l'attaccante Deivid - che è andato a Bordeaux per un costo di trasferimento di un milione di dollari (pari a 620.000 sterline e 880.000 euro) - e Luisao, che è stato venduto per due milioni di dollari al Benfica.

Ciò che ha molto amareggiato i tifosi è stato il fatto che molti giocatori hanno lasciato a metà della stagione, in tempo per l'inizio dei tornei europei. "I padri portano i loro bambini allo stadio perché vedano i loro idoli e questi un bel giorno se ne vanno", dice Luiz Otavio Simoes da Silva, del Tricolor fan club. La loro squadra, il Sao Paolo, ha venduto quest'anno la sua stella Kakà al Milan per 8,2 milioni di dollari.
"E' questa la realtà del capitalismo: quelli che hanno più soldi si assicurano i migliori giocatori, protesta Antonio Roque Citadini, vicepresidente del Corinthias, una delle grandi società calcistiche di Sao Paolo. A Manchester il biglietto d'ingresso costa 30 dollari, qui 3. Il prestito ottenuto dal Real Madrid per acquistare Beckham aveva un tasso d'interesse del 3%, qui del 30%. Come si può pensare di competere con loro?".

Le società di grande nome, come il Corinthias, che quest'anno ha perso sei giocatori andati a rafforzare squadre straniere, hanno visto scemare il numero degli spettatori presenti alle loro partite. Il Vasco da Gama, una società di Rio de Janeiro dal grande passato, attira soltanto 3.500 spettatori per partita.

Secondo i dirigenti brasiliani, se a questo si aggiunge la vendita dei prodotti legati al calcio, le entrate derivanti dai diritti televisivi e il rapido calo degli spettatori paganti, la loro fragile situazione finanziaria è certamente peggiorata. (...)

Agnelo Queiroz, ministro brasiliano dello Sport, condivide queste preoccupazioni, ma sostiene di non avere soluzioni da proporre. "E' evidente che c'è da preoccuparsi, ma il governo non può interferire. E' il mercato che decide dove vanno i giocatori". (...)
Tuttavia, anche se ai dirigenti delle società piace prendersela con il capitalismo globale e la condizione dell'economia brasiliana, in realtà la radice di molti dei loro problemi va ricercata in casa loro. Un'inchiesta parlamentare del 2001 ha rivelato prove di corruzione e di cattiva amministrazione nel sistema calcistico brasiliano. Il rapporto stilato in seguito a quell'indagine invitava il Procuratore generale a incriminare 17 dirigenti per imputazioni che andavano dall'appropriazione indebita alla cattiva amministrazione di fondi e al ricicliaggio di denaro sporco. Ciononostante, molti dei dirigenti calcistici brasiliani, la cui reputazione è stata macchiata da quell'indagine, continuano ad occupare le loro posizioni di potere e, secondo gli analisti, in parte grazie ai loro legami politici.

Queiroz, tuttavia, insiste che una legge approvata di recente e il sostegno del governo al rifinanziamento del debito contribuiranno a rafforzare la situazione finanziaria delle società calcistiche. La suddetta legge richiede a queste ultime di rendere trasparenti i loro conti e pubbliche le loro entrate, nonchè il numero degli spettatori che assistono alle partite. (...)


Home Page                                                     Sommario
*Traduzione ad opera di Enrico Reggiani del Sole 24 Ore
Home | Contattaci | Newsletter | Pubblicità | Collabora | Chi siamo

Tutti i diritti Riservati - Legge privacy - Copyright - ©2002 - Sito ottimizzato per Internet Explorer.