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Valutazione del carico interno su
Berretti, Allievi Regionali,
Allievi Provinciali e Giovanissimi

(prima parte)

di Simone Fugalli*

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Molti allenatori e preparatori atletici di calcio hanno l’esigenza di controllare l’intensità dell’esercizio che propongono ai loro atleti. Ciò viene spesso effettuato, attraverso il monitoraggio della frequenza cardiaca, soprattutto nelle fasi di recupero dopo l’esercizio in maniera autonoma da parte dell’atleta sotto indicazione del mister.

Questo “autocontrollo cardiocircolatorio” avviene soprattutto nelle fasi di recupero poiché, senza offesa alcuna per la maggior parte delle Società dilettantistiche, la realtà attuale sotto l’aspetto economico non è troppo roseo, quindi in sede, purtroppo, vi è la certa mancanza di cardiofrequenzimetri per un intera squadra, e spesso questo autocontrollo cardiocircolatorio avviene manualmente attraverso la “consultazione” del polso carotideo o del polso radiale.

Nasce spontanea la poca attendibilità di questa pratica poiché, seppur non troppo difficile da effettuare, sistematicamente, vista la giovane età o la completa disattenzione da parte di alcuni giocatori, avviene qualche errore d’esecuzione tale da rendere poco credibile il risultato dei battiti al minuto.

Al giorno d’oggi, nel calcio come in altre specialità, l’esigenza di migliorare e/o migliorarsi sotto tutti i punti di vista è diventata ormai quasi un obbligo e, come tale, la teoria del pressappochismo dev’essere abbandonata per lasciare posto a metodiche certamente più affidabili o, quantomeno, da utilizzarne alcune contemporaneamente tali da ridurre eventuali inesattezze.

Lo scopo di questa ricerca (vedi anche articoli precedenti) è quello di analizzare il carico fisiologico a cui vengono sottoposti gli atleti del settore giovanile di una squadra di calcio del comprensorio romano, in particolare la Società dell’Ostiamare calcio.

Al fine accertare, per quanto possibile, il lavoro svolto su 100 giovani calciatori di età compresa tra i 13 e i 18 anni, si è intrapreso un ciclo di studio di 8 settimane, nel periodo compreso tra Gennaio e Marzo 2005. Visto l’entità del numero dei ragazzi da valutare, si è ritenuto opportuno incaricare il capitano di ogni singola squadra militante sempre nella medesima Società, a riportare su un apposito diario, i risultati della qualificazione dello sforzo provato dell’intero team da lui capeggiato, entro e non oltre i 30 minuti dalla fine della sessione allenante. Come riferimento dei valori è stata utilizzata la Scala di Borg RPE CR 0-10 (Foster et al., 2001) illustrata in un precedente articolo.

I ragazzi, vista la differente età, appartengono distintamente a più categorie, ed ora andremo ad elencare le varie fasce valutate:

• Berretti anno 1986;

• Juniores Nazionali anno 1987;

• Allievi regionali anno 1988;

• Allievi provinciali anno 1989;

• Giovanissimi anno 1991;

A parte gli Juniores Nazionali, che come vedremo più avanti sono stati monitorati con più accuratezza, su tutte le altre categorie è stato preso e valutato solo il carico interno personale riscontrando i diversi valori di seguito riportati sul grafico:



La diversità dei colori contraddistingue, a parte, come si ripete, gli Juniores Nazionali, le diverse categorie per ordine d’età, quindi il colore Blu rappresenta la Berretti, il colore Celeste gli Allievi Regionali, il colore Rosa gli Allievi Provinciali mentre il colore Verde raffigura i Giovanissimi.

Il grafico pone in evidenza non solo il carico interno globale delle squadre elencate, ma suggerisce anche l’intera settimana suddividendola per i giorni d’allenamento; ricordiamo che nel presente studio sono state valutate 8 settimane e il grafico rappresentato è la media generale di ogni singolo giocatore all’interno di ogni singola squadra.

C’è da tener presente anche che le medesime squadre, durante l’arco di questi due mesi, non hanno mai effettuato la settimana di scarico, quindi la settimana tipo delle squadre in considerazione, come sopra, si presenta in maniera più frequente. Per scendere ancora nel dettaglio, la settimana tipo della Berretti e degli Allievi Regionali è iniziata con un lavoro di Forza o di Potenza Aerobica o di Resistenza Lattacida, quindi ricercando prioritariamente il miglioramento delle capacità condizionali.

Il secondo giorno d’allenamento infrasettimanale si è svolta la partita amichevole con pari età o squadre di categoria superiore, per poi terminare la settimana con il venerdì, giorno dedicato alla cosiddetta “rifinitura” e alla psicocinetica ossia alla reattività sia visiva che fisica.

Per quanto concerne invece le altre due squadre, ovvero Allievi Provinciali e Giovanissimi, la settimana tipo è stata simile, logicamente con carichi rapportati alle loro età, con l’unica differenza da segnalare, che il giorno della verifica avveniva il primo giorno settimanale mentre lo sviluppo delle capacità condizionali era concentrato nell’allenamento successivo, quindi terminare ugualmente la settimana col giorno di rifinitura.

Ciò, anche se non molto corretto dal punto di vista sia funzionale che fisiologico, accade in quanto nelle Società non professioniste non c’è la disponibilità di troppi campi a disposizione e si devono, per ovvie ragioni, intersecare le squadre ad orari prestabiliti. Osservando attentamente la medesima illustrazione, ci si accorge che le prime due squadre “subiscono” maggiormente la fatica il primo allenamento settimanale mentre le seconde squadre l’accusano prioritariamente il secondo giorno allenante.

Questa coincidenza, se così si può definire, nasce dal fatto che in questi giorni alterni, come intuibile da quanto sopra, le squadre si allenano in maniera preponderante col preparatore atletico, il quale tralascia momentaneamente la tecnica con la tattica calcistica per basare l’allenamento, come detto precedentemente, sull’espressione delle capacità condizionali.

Fine prima parte dell'articolo. In settimana pubblicheremo la seconda parte.
                                                       

*Corso in Scienza e Tecnica dello Sport
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